Le polveri del Timanfaya sui Pirenei
La scoperta pubblicata sulla rivista "Science of the total environment"
Le polveri del Timanfaya sui Pirenei.
Una ricerca scientifica ha accertato che le eruzioni vulcaniche del Timanfaya del XVIII secolo, lasciarono tracce nei boschi dei Pirenei.
La composizione chimica degli anelli di crescita degli alberi pirenaici, dimostra che le emissioni di grandi ed importanti quantitá di ferro, prodotte dalle eruzioni, ne modificarono la struttura, a più di 3.000 km di distanza.
Lo studio sui pini centenari di questa regione, si spinge oltre la semplice teoria delle tracce lasciate dal Timanfaya. Ha dimostrato, infatti, che gli alberi assorbirono gli effetti della contaminazione atmosferica e del cambio biochimico del pianeta causato proprio dai vulcani di Lanzarote.
Questo é quanto hanno scoperto Jesús Sánchez Salguero (Universitá di Siviglia), Andrea Hevia, Julio Camarero e Emilia Gutiérrez (Universitá di Barcellona): per la prima volta si puó dimostrare che la crescita degli alberi secolari dei Pirenei e i cicli biochimici degli stessi sono in relazione con l’aumento della temperatura del pianeta, causata dall’eruzione.
Le eruzioni del Timanfaya sono state, per i geologi, le piú importanti degli ultimi 2000 anni.
Basti pensare alle cause dell’eruzione del vulcano islandese Eyjafjalla del 2010: in poche settimane di attivitá, riuscí a far chiudere molti spazi aerei europei a causa delle ceneri vulcaniche in sospensione.
Le stesse ceneri che arrivarono sui Pirenei da Lanzarote. Solo che l’eruzione del Timanfaya duró dal 1730 al 1736…



